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Festa Del Donatore 2017


Come da decenni, nell’ultimo week-end di luglio, torna la Festa del Donatore di Sangue, della Sezione Vas Paganica.

Il programma per le tre serate prevede buona musica, giochi pomeridiani per i bambini, mostra fotografica che racconta i nostri 42 anni di storia: prima sezione di donatori di sangue costituitasi fuori dalle “mura” dell’Aquila.

Dalle 20 in poi, degustazione di vari piatti con prodotti locali e ricette ormai collaudate dai nostri esperti “cuochi”. Nel pomeriggio di sabato ci sarà un “seminario” per la valorizzazione della ricetta dei mitici “cannaruzzitti alla paganichese”; l’intento è quello di definire una ricetta unica, in seguito alle varianti apportate negli anni, indispensabile per il prosieguo dell’iter per il riconoscimento della “paternità culinaria.”

Le tre giornate, chiaramente, sono focalizzate sulla donazione di sangue collettiva che si farà dal primo mattino presso la Villa Comunale, nell’autoemoteca della Croce Rossa, che è tornata attiva da qualche giorno, in quanto quella del VAS, donata dalla FIDAS nazionale nel dopo terremoto, è da tempo priva di omologazione e quindi inutilizzabile da circa due anni.

“E’ di questi giorni l’allerta lanciata dal Presidente della ASL, in relazione alla scarsità di sangue nel nostro comprensorio e il relativo acquisto dai Centri Trasfusionali del nord.

Il VAS aquilano, per decenni è stato il fiore all’occhiello della Città, proprio in virtù dell’autosufficienza di sangue nel nostro territorio, anzi molto spesso è stato ceduto alle altre ASL della Regione e anche fuori. La possibile causa, va ricercata sia nella fine dell’ “onda lunga”, dei tanti donatori ex Italtel, sia per l’adeguamento del Centro Trasfusionale alle nuove direttive che hanno ristretto il range all’idoneità per la donazione, anche per chi è donatore di sangue da lungo tempo.

Si ritiene necessario che il Presidente del VAS Provinciale, anche lui di recente nomina, oltre a sollecitare le Sezioni a fare proselitismo, principalmente nelle scuole, cerchi insieme ai Presidenti delle Sezioni e altri enti interessati, nuove strategie per la soluzione del problema, che non può essere demandato solo alle organizzazioni dei volontari del sangue”.


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